Il Palazzo “Baronale” degli Anguillara

Il Palazzo “Baronale” degli Anguillara, come viene comunemente chiamato oggi, è il risultato degli ammodernamenti voluti dalla famiglia Sinibaldi, signori del luogo, nel XVIII° secolo.

Il “castrum diruti”, citato per la prima volta nel 1291 nel Liber Censuum, detenuto da Pandolfo II° degli Anguillara, consisteva nei due piani semiscavati nel tufo: le scuderie e la sala d’armi, ambienti rettangolari voltati a crociera su peducci e tripartiti da archi a tutto sesto; il piano giustapposto a questo con camere e sala affrescata con forno venale; ed infine il piano terra – arretrato rispetto all’attuale, caratterizzato da stanze e ambienti di servizio – e la torre probabilmente più antica, X° – XI° secolo. 

E’ con l’acquisto della “casaforte”, venduta da Carlo Anguillara allo zio Fabrizio Sinibaldi, che esso diviene palazzo nella seconda metà del ‘700: nuova facciata con avanzamento del corpo di fabbrica che ingloba la torre e la costruzione del primo piano: due stanze, una camera con alcova ed un sottotetto quasi abitabile con guardaroba, un oratorio privato e la sala di compagnia affrescata e tutto il palazzo riccamente arredato e dotato di loghi commodi e un giardino fuori porta. 

Agli inizi del XIX° secolo il feudo passa in eredità al duca Angelo Massimo, genero di Cesare Sinibaldi, che provvede ad ammodernare la facciata con un basamento a fasce ed un portale neoclassico sormontato da triglifi. Attualmente, proprietà del parco regionale Valle del Treja, è sede amministrativa dell’ente e spazio culturale.