Archeologia

Tombe a pozzo, sepolture entro fosse talora monumentali, sepolcri a camera dalla struttura essenziale, raccontano con i loro corredi funebri la storia di una popolazione che ha costruito la sua fortuna sul controllo delle vie di comunicazione lungo la valle tiberina. Un popolo religioso, come dimostrano i resti dei santuari.

Cosa rimane ancora visibile di questa realtà archeologica?

Apparentemente, sul terreno i segni del loro passaggio sono poco evidenti, ma il percorso archeologico rappresenta una straordinaria e rarissima occasione di immergersi nel paesaggio antico. Nessun’altra città ha mantenuto intatta la sua fisionomia come la falisca Narce: la continuità di vita, il sorgere degli insediamenti medioevali e lo sviluppo dell’urbanistica moderna hanno cambiato il volto di tante realtà, ma non qui.

Narce è immersa nella Valle del Treja come 2000 anni fa. Il percorso archeologico diventa quindi non solo una passeggiata alla ricerca delle tracce lasciate dall’uomo, ma anche un modo per capire come il paesaggio e la natura dei luoghi abbiano condizionato lo sviluppo dell’insediamento antico.

Un suggerimento? quando arrivate alla necropoli del Cavone, chiedetevi perché solo qui ci sono queste tombe ben visibili e forse, guardandovi intorno, capirete che questo è stato favorito dalla qualità del tufo presente in questo angolo del territorio…e quando arriverete alle Rote, provate a pensare come mai un santuario dedicato alle divinità femminili era sul fiume: l’acqua non è forse sorgente di vita?